Un crescente numero di titolari di diritti di Proprietà industriale ha ricevuto richieste ingannevoli per il pagamento di servizi di registrazione, pubblicazione, rinnovo o inserimento dei titoli in elenchi commerciali o banche dati. Le richieste sono spesso accompagnate da testi e immagini che richiamano quelli dell'UIBM e che potrebbero indurre in errore l’utente.

E’ necessario, dunque, prestare la massima cautela prima di sottoscrivere qualsiasi documento. Qualora si riceva una lettera o una fattura inerente tali servizi, si invita a verificare attentamente il contenuto e l'autenticità della fonte. L'UIBM è l’unico Ufficio Pubblico italiano deputato alla registrazione e concessione dei titoli di Proprietà Industriale.

Si informa, inoltre, della possibilità di presentare una segnalazione all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (https://www.agcm.it/servizi/segnala-on-line), la quale avvierà un’opportuna indagine.

Per maggiori approfondimenti, leggi qui.

E’ possibile, inoltre, consultare l’informativa pubblicata sull’argomento da EUIPO, WIPO e UIBM sui relativi siti.

Si rende disponibile copia del provvedimento adottato dall'AGCM in data 28.03.2018.

Si informano, altresì, gli utenti che molti titolari di domande di registrazione di marchi nazionali, stanno ricevendo, a mezzo posta elettronica, falsi attestati di registrazione dei marchi, con contestuale richiesta fraudolenta di pagamento.

Le comunicazioni riportano, nell’intestazione, il logo, l’indirizzo e i contatti del Ministero dello Sviluppo Economico - ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) - e dell’UIBM, nonché la firma falsificata di un dirigente ministeriale. Le comunicazioni sono, inoltre, accompagnate da un allegato ingannevole.

Si tratta di richieste che non provengono dal Ministero, né dall'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

Nel caso in cui pervengono e-mail di questo tipo, si invita a non dare alcun seguito alla richiesta di pagamento e a inviarne copia alla Linea Diretta Anticontraffazione, gestita da UIBM in collaborazione con la Guardia di Finanza: anticontraffazione@mise.gov.it

Per un approfondimento sull'argomento, si rinvia alla comunicazione pubblicata recentemente dall’ UIBM.

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